Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Nuovi orientamenti pedagogici: accorciamo le “distanze”

Nuovi_orientamenti_pedagogici

Le nuove linee guida per la didattica a distanza dei più piccoli

La questione scuola, così intricata e difficile da risolvere, sembra finalmente vedere la luce. Distanziamento, banchi singoli, regole ferree per la gestione della ripresa scolastica post emergenza.

A pagarne i conti però i più piccoli che, ad oggi, sembrano essere la fascia d’età meno gestibile.

Scuole primarie e scuole dell’infanzia si ritrovano ad essere impelagate in questioni difficilmente risolvibili. Come garantire la ripresa in piena sicurezza a bambini che, per loro natura, hanno bisogno di condividere, giocare, abbracciarsi ed instaurare un legame affettivo?

Con le nuove regole viene meno il senso principale del primo accesso al mondo dell’istruzione. Il passaggio dall’ambiente familiare a quello pubblico viene a concretizzarsi proprio nella scuola. È lì che vanno ad innescarsi i primi meccanismi di condivisione e collaborazione: andare a deturparli inficerà il benessere del bambino.

La fascia d’età di cui parliamo è la più delicata in assoluto e pensare di poter relegare i bambini a meri spettatori di un flusso di lezioni è inammissibile. Ne va della loro crescita, della loro sfera emotiva e di apprendimento, dello sviluppo delle capacità relazionali e mentali.

Dalla Dad alla Lead: un cambiamento necessario

Ci si chiede, dunque, se il ritorno alla didattica in presenza possa effettivamente funzionare. E, soprattutto, se il bambino possa risentire positivamente di questa nuova esperienza fatta di un’interazione con molte precauzioni e limitazioni.

E in caso di ritorno all’apprendimento da remoto, quali siano i giusti mezzi di comunicazione.

La comune didattica a distanza ha bisogno di rivisitazioni capaci di innovarla e di attenuare il gravoso distanziamento che, nel caso dei più piccoli, rende difficoltoso il naturale processo di istruzione ed educazione.

L’intervento della commissione per l’infanzia

La Commissione per l’Infanzia ha elaborato linee guida capaci di dare un indirizzamento più preciso alla gestione di un’eventuale didattica a distanza.

Il nome coniato racchiude in poche parole ciò che davvero si vuole preservare e garantire ai più piccoli: LEAD – Legami Educativi A Distanza.

L’obiettivo principale di questo nuovo approccio è focalizzarsi sul mantenimento del legame educativo tra i soggetti protagonisti: bambini, genitori ed insegnanti.

Il nuovo orientamento educativo deve favorire un’interpretazione diversa della didattica a distanza ed essere costruito su nuovi modelli di apprendimento.

Un nuovo apprendimento fatto di compartecipazione, collaborazione attiva, interazione continua e condivisione tra tutte le sfere coinvolte.

Un interscambio continuo che ponga sempre al centro il bambino.

Bambini, genitori ed insegnanti: la nuova didattica è triangolare

legami educativi a distanza

Ognuno sia il partner educativo dell’altro. I genitori si confrontino con le insegnanti, le insegnanti si aprano a nuovi insegnamenti e i bambini siano ascoltati nello loro esigenze.

Pensare di ricreare lo stesso ambiente scolastico a casa è, ovviamente, un’utopia. Ma con il coinvolgimento attivo di tutti è possibile donare ai bambini una metodologia didattica appagante.

Gli insegnanti sono chiamati ad essere aperti al dialogo e al confronto, così come ai genitori si richiede di essere attivi e collaborativi. Solo così è possibile dare vita alla LEAD.

Creare la giusta sinergia è la base per costruire un ponte stabile e duraturo su cui i bambini possono camminare leggeri.

Una sinergia indirizzata

Le linee guida offrono indirizzamenti importanti per attivare queste sinergie e stabilire accordi precisi che garantiscano continuità e frequenza dei rapporti scolastici.

Dalla scelta dei giusti mezzi per favorire l’apprendimento da casa alla creazione di importanti iniziative per contrastare disparità sociali ed economiche (altro problema di grande portata che ha influenzato negativamente la DaD).

Senza dimenticare che l’elaborazione delle attività didattiche deve necessariamente rispondere alle esigenze dei piccoli: alla loro età, ai loro spazi, ai materiali disponibili. Non più attività messe in piedi a caso, ma accuratamente costruite ed orientate all’apprendimento sano e non “riempitivo”.

Il bambino al centro con i suoi giochi e le sue emozioni

Immagine fornita da Scuola Materna Non Statale L’Arcobaleno del Sorriso di Galiano Antonietta a Salerno (SA)

Secondo le direttive della LEAD, il sapere profuso non può e non dovrà limitarsi alla corretta esecuzione di compiti ma dovrà mirare allo sviluppo di autonomia, identità e competenze.

Un lavoro meticoloso che dovrà stimolare le capacità del bambino, e al contempo le sue emozioni positive. Centrali saranno la gratificazione per i risultati raggiunti per instillare nel bambino voglia di fare e il gioco come mezzo d’apprendimento per far scaturire divertimento, gioia e condivisione.

Tra le attività auspicate: l’ideazione di canzoni, narrazioni di storielle, giochi di ruolo, cacce al tesoro, esperienze di manipolazione e trasformazione, esperimenti scientifici ma anche valorizzazione dell’autonomia domestica con incentivi al bambino a creare e presentare i propri lavoretti.

Un nuovo approccio didattico, dunque, che ripensi totalmente gli schemi tradizionali e dove collaborazione e condivisione non solo annullino distanze ma amplifichino le emozioni positive.

Non solo a distanza: la scuola deve riformulare i propri approcci

La LEAD non si propone come semplice palliativo per il ritorno alla graduale “normalità”. Vuole dare il via ad una serie di ripensamenti sui modelli scolastici per innovare finalmente le ormai obsolete metodologie didattiche.

Nuove strutture scolastiche dove docenti e genitori si confrontano quotidianamente per stabilire insieme il percorso da seguire. Un percorso non più unidirezionale, ma condiviso e organizzato sinergicamente.

Ci si muove verso un nuovo concetto di scuola, innovativa e flessibile, capace di rispondere anche a problematiche incombenti ed imprevedibili come la didattica a distanza.

L’importante supporto degli strumenti digitali

In questo scenario così complesso e in evoluzione gli strumenti digitali possono essere il mezzo più efficace per ridisegnare l’approccio didattico e favorire questi importanti meccanismi che tanto mancano all’insegnamento tradizionale.

E questa nuova visione ha bisogno dei giusti mezzi per concretizzarsi: strumenti digitali smart, capaci di coadiuvare intrattenimento ed apprendimento, e pensati per mettere sempre al centro il bambino.

Perché solo innovando si può essere pronti a qualsiasi situazione contingente garantendo l’apprendimento sia in presenza che a distanza.

Sautech Group Academy è al lavoro per sviluppare soluzioni tecnologiche che vanno proprio in questa direzione.

Continua a seguirci per scoprirne di più!

Ti potrebbe interessare anche: Ritorno a scuola: la soluzione è far coesistere didattica a distanza e didattica in presenza La realtà virtuale al servizio dell’apprendimento: i vantaggi della didattica immersiva